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Fibroma uterino ed osteopatia

9 luglio: entro in un campo minato… Il fibroma uterino come simbolo psicosomatico

Il fibroma è spesso letto come una forma di iperproduzione —

un eccesso di tessuto in un luogo sacro: l’utero,

che rappresenta simbolicamente la culla della creatività,

la casa dell’accoglienza e della vita.

Quando compare, può parlare di un conflitto interno

tra il desiderio di creare, accogliere, generare

e la paura di farlo davvero.

Può raccontare la difficoltà a lasciare andare un progetto,

un amore, un sogno che non ha potuto nascere,

o, al contrario, l’incapacità di dire “basta”

a qualcosa che si trattiene troppo a lungo.

Il fibroma sembra dire:

“Sto cercando di proteggermi”,

costruendo una barriera, un ispessimento,

laddove mi sento vulnerabile o invasa.

Talvolta, dietro questa crescita,

si cela un bisogno di essere vista, riconosciuta,

come donna, come madre, come persona intera —

anche se la maternità non è strettamente biologica.

In questa prospettiva, il fibroma può essere letto

come una memoria corporea di:

   •   eccessivo sacrificio,

   •   dolore represso,

   •   rabbia non espressa,

   •   sogni abortiti o rinviati,

   •   legami non sciolti.

Il corpo, con la sua intelligenza profonda,

mette in scena questo ingombro

perché la mente possa accorgersene

e trasformarlo in consapevolezza, in cambiamento,

in un nuovo modo di abitare la propria femminilità.

A cura di Giuseppe Totaro osteopata D.O.

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